
7 - Il Carro
Ecco avanzare maestoso il Carro, contrassegnato col numero 7, numero di buon auspicio e sacro sin dall’antichità.
Il Sette è dato dai tre piani dell’essere, più i quattro elementi, è il numero del compimento, dell’interezza di una serie: sette sono, non casualmente, i giorni della settimana, le virtù, i vizi capitali, le note musicali, i colori dell’arcobaleno, i tradizionali pianeti dell’astrologia. Questa è una carta molto antica e famosa anche al di fuori della tradizione dei Tarocchi.
Il nome della carta non allude al personaggio, come era accaduto finora, ma allude al veicolo. Il conducente è rappresentato da un giovane uomo dall’espressione nobile e virile, in cui potremmo riconoscere un principe o un re, dal momento che porta la corona. Guida con sicurezza il cocchio, senza tenere i cavalli con le briglie: è un conquistatore nato e manifesta tutta la sicurezza di chi ha combattuto e vinto superando ostacoli di ogni tipo. La sua armatura rifulge di colori brillanti e tutta la sua figura emana luminosità, simboleggiante la piena vittoria.
Questa iconografia appartiene anche alla cultura cinese, identifica l’Imperatore, colui che, scelta la via del successo, inizia a percorrerla e fa da mediatore tra il cielo (il baldacchino) e la terra (il carro quadrato),colui che impedisce che il carro stesso si disgreghi sotto l’ impulso di forze contrapposte (rappresentate da due cavalli che vanno in direzioni divergenti).
Il conducente del Carro porta il suo scettro nella mano destra, senza stringerlo come faceva l’Imperatore ma con una scioltezza che indica il sicuro dominio della situazione.
I cavalli che trainano il Carro in alcune rappresentazioni sono sfingi e sono in numero pari: a seconda dei tipi, una coppia guarda a destra, l’altra a sinistra: rappresentano le forze vitali, animali, istintive, quelle che tirano il carro rompendo la forza d’inerzia.
Gli istinti o le forze dell’inconscio ora sono al servizio del giovane che le ha aggiogate al suo carro. Tali forze non hanno perso nulla della loro natura selvaggia e animalesca, che anzi risalta proprio con la loro raffigurazione sotto aspetto di animali, proprio come nella raffigurazione del cane che spinge in avanti il Matto.
I cavalli inoltre, sono simboli che rappresentano, secondo alcuni, le due colonne del Tempio di Salomone, ovvero la Legge e la Giustizia. Nella simbologia platonica l’anima, dopo la morte, viene trascinata in due direzioni da un carro in cui gli unici due cavalli, uno bianco ed uno nero, vanno uno verso il basso (rappresentante l’Istinto) ed uno verso l’alto (rappresentante la Ragione).
La sintesi dinamica dei poteri temporali, della conoscenza e dell’emozione, è simboleggiata dalla corona a tre punte che questo principe indossa, o dai due volti che fanno da spalline alla sua armatura.
Il Carro indica, quindi, lo stato di colui che riesce a dominare il mondo in tutte le sue forme e manifestazioni, su tutti i piani dell’essere e nel suo aspetto contraddittorio, allo scopo di servirsene per andare avanti.